C’eri tu, il tuo nome era mattino
il tuo nome era promessa
il tuo nome era nell’alba
e leggerlo potevo senza dolore
che i miei occhi sapevano sostare nella luce
e la luce era il tuo nome.
C’ero io, ma ero solo spettatore
perché tu incendiavi i giorni
col tuo eterno sfolgorare
con la gioia che da dentro evaporava
e tutti intorno a te ne potevano godere.
Tu gelosa mai, lasciavi fare.
Tu sei gioia mia, dicesti piano
ed era proprio a me che lo dicevi
e a crederlo vero servì il più grande atto di fede
perché di vita tutta tu eri bellezza
mentre io, io, lasciamo stare.
E poi la mano tua sfiorò la mia
e io ebbi timore, ma tu dicesti no
non hai nulla da temere
è questo amore, e dentro questa mano
tu per sempre sarai salvo.
Allora piansi. Piansi.
D’una gioia che non sapevo esistere.
Piansi. E tu mi desti il bacio
che tocca a chi fa il bene
e io non seppi mai perché
di tanta grazia.