È qui. Striscia talvolta
sentinella del nulla.
Verità.
È qui, e congiunge destini
forme di vita sconosciute
eterne anime in teneri corpi.
È qui, dove non si vede.
Un Mondo si muove sotterraneo
antiche civiltà coltivano speranze.
I giorni son manufatti.
Tutto il lavoro è ombra.
La fede è dove l’occhio non vede.
Ma se trovi la via che conduce
dove la terra in pace riposa
attento a far piano e sii gentile.
I germogli di ogni vita sono qui
e conoscono il tuo nome.
I sotterranei (titolo fra le altre cose di un libro che Kerouac scrisse per 72 ore filate, in tre notti di luna piena, col metodo della scrittura automatica) esercitano un fascino speciale su di me. Tutto ciò che è nascosto e lavora nell’ombra. Penso a ciò che sotterraneo nasce, come alcuni frutti della terra, penso che sottoterra abbiamo seppellito tanti fratelli. Penso alle civiltà dimenticate, a quelle leggendarie. C’è un libro di René Guénon, Il Re del Mondo (che è anche il titolo di una celebre canzone di Battiato) che parla di una civiltà esoterica, un centro spirituale stabilito nel mondo terrestre, da un’organizzazione incaricata di conservare integralmente il deposito della tradizione sacra, di origine non umana per mezzo della quale la Sapienza primordiale si comunica attraverso le epoche a coloro che sono in grado di riceverla… Ma sono obbligato a fermarmi perché di tutto ciò che è sotterraneo, non si può parlare a cuor leggero. La vita rivelata è appena una piccola parte del grande, immenso, Mistero che siamo…