Che posso darti? Se non questa vita tutta
così com’è, se non l’arrendevolezza
l’obbedienza.
Che posso darti che non ti offenda?
Lo sguardo con cui guardo il bimbo
nascere dal ventre della creatura amata
lo sguardo necessario del creatore
e la posa delle braccia, nel sonno,
abbandonate per fede.
E il respiro, che colma i polmoni
li rinnova
e poi li svuota, rinunciando a ciò che ci fa vivi.
Con lo stesso abbandono ti dedico e dono
ogni puro pensiero e l’armonia
delle parole che impegno
come tributo alla vita.
Il necessario del dono
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