Serena: “Se penso a questa parola mi immagino in posizione orizzontale, con la mente disimpegnata e con la sensazione che lo scorrere del tempo, per un attimo, si sia dimenticato di me. Se invece penso al mio bambino in “relax” non me lo immagino necessariamente sdraiato, né tantomeno fermo: lo penso in uno dei suoi momenti di quiete, dove sta facendo qualcosa, qualcosa “di suo“, forse un disegno, forse sta passando da una stanza all’altra senza un motivo apparente, forse sta tirando dei sassi nell’acqua o forse è nel suo letto e, incantato, contempla nell’aria qualcosa che io non vedo. È in quello stato magico, quello che definirei del “vagabondare”, che rintraccio i momenti di maggiore relax per i bambini. Tu che ne pensi Camilla?”.
Camilla: “Il relax, l’ozio, la noia, chiamiamola come vogliamo, è uno stato di quiete. Ormai è diventato quasi un luogo comune dire che viviamo in una società frenetica, dove tutti corriamo, rincorriamo che cosa di preciso non si sa. E in questo ritmo trasciniamo anche i nostri bambini. La quiete, i nostri bambini, forse, non l’hanno mai sperimentata. Eppure è proprio questo stato che permette ai bambini di scoprire se stessi e le possibilità che la loro fantasia gli dà”.
Serena: “Dobbiamo ammettere che i bambini della nostra società hanno molto tempo “impegnato” in attività esterne. Una volta a casa usano giochi molto attivanti, tra cui televisione e giochi elettronici, apparentemente rilassanti, che stimolano eccessivamente il sistema nervoso dei bambini e contribuiscono a forme sottili di stress e nervosismo. Creare possibilità per la noia è un regalo che possiamo fare ai nostri figli e quale occasione migliore dell’estate per accedere a questa antica e sana sensazione… la noia”.
Camilla: “La noia è proprio un grande dono che possiamo fare ai nostri bambini.
Noia vuol dire avere tempo, tempo da condividere senza niente di programmato da fare, un tempo in cui vivere il momento e aprire le ali della fantasia, per esplorare mondi sconosciuti, inventare storie e giochi, stringere legami e relazioni nuove.
Noia vuol dire avere tempo, tempo per fermarsi e contemplare la bellezza che c’è intorno a noi, un paesaggio, il rumore del mare, il profumo di un fiore, la bontà di una mora appena raccolta.
Noia vuol dire avere tempo, tempo per guardarsi dentro, ma anche guardarsi l’un l’altro e scoprire un’espressione del viso, una movenza delle mani, un modo di camminare e di muoversi che non avevamo notato prima e che ci indicano quanto i nostri figli crescano e cambino”.
Serena: “Quindi in questo numero estivo dell’Empovaldo non ci resta che augurare un po’ di noia e di relax a tutti, grandi e piccini!”.