Serena:
“Ciao Camilla, aria di regali con il Natale che avanza!
Urge riflessione educativa”.
Camilla:
“Già…Natale è un momento che riempie i bambini di emozione e di tante aspettative.
Ma quali sono queste aspettative? Siamo sicuri che i bambini ci chiedano giochi, oggetti e cose?”.
Serena:
“Dirò cose scontate: non sono gli oggetti che rendono un bambino felice. Eppure i bambini ce li chiedono (e di continuo), perché viviamo in una società che propone immagini accattivanti e richiede al bambino una risposta, che lui, avendo pochi filtri critici, attiva. E quindi al via le frasi come: “Se ti lavi tutte le sere i denti, Babbo Natale ti porterà il camion dei pompieri”.
Camilla:
“E’ proprio così, spesso siamo noi genitori che aumentiamo il bisogno dei nostri figli di possedere oggetti. Perché, per ottenere da loro alcuni comportamenti, usiamo i giochi come “merce di scambio”.
Creando così l’illusione nei nostri figli che “possedere cose” voglia dire “essere felici”.
Serena:
“Avere una bella casa, risolve il problema della famiglia?
Avere l’attrezzatura scolastica perfetta, risolve il problema dell’apprendimento?
Le ‘cose’, di per sé, non fanno crescere.
Vi sono scolari brillanti per nulla accessoriati.
Vi sono famiglie riuscite in case che non hanno il condizionatore o la vasca idromassaggio.
Oggi le ‘cose’ stanno superando in importanza le relazioni e i bisogni primari dei bambini.
Tanti giochi causano bambini insoddisfatti. Più giochi hanno, più diventano necessari. Lo psicologo Massimo Recalcati dice che “l’ingorgo degli oggetti genera angoscia!”.
Camilla:
“Mi permetto di aggiungere a quello che dice Recalcati, che “l’ingorgo di oggetti” crea il bisogno di oggetti sempre nuovi, andando a generare un meccanismo a spirale che non ha mai fine e che crea il bisogno di oggetti sempre nuovi. Questo porta i bambini a sentirsi sempre più insoddisfatti e mai veramente contenti di ciò che hanno.
Per questo perdono interesse molto velocemente per i giochi e nelle nostre case si accumulano oggetti e frustrazione”.
Serena:
“Troppe cose portano alla caduta del desiderio.
Che cosa può ancora sognare per Natale un piccolo d’oggi, già ingolfato da tutti i giochi elettronici possibili, da tutti i cibi e i divertimenti immaginabili?”.
Camilla:
“Serena, che ne dici se per questo Natale facessimo noi un regalo ai genitori che ci leggono? Regaliamo loro uno spunto di riflessione!”.
Serena:
“Che bel regalo! Noi genitori potremmo osservare i nostri bambini e chiederci: Quando ridono di più i nostri bambini?
Che espressione hanno quando riusciamo ad avere con loro un contatto fisico positivo?
Come si svegliano dopo che abbiamo rispettato i loro ritmi?
Quanta soddisfazione c’è nei loro occhi quando preparano un piatto con noi e si sporcano con la farina?
L’elenco delle felicità impalpabili potrebbe benissimo continuare per una sola conclusione: i bambini non hanno bisogno di tante cose per stare bene”.
Camilla:
“Per questo il nostro augurio per Natale è: godiamoci il dono della semplicità e facciamoci insegnare dai nostri bambini come si fa. Loro sono il dono più grande che la vita potesse farci e sono i nostri migliori maestri!”.
1 commento
veramente molto bello l articolo…e molto vero!!! Grazie per avercelo ricordato…”i bambini sono i nostri migliori maestri”!!!